Inizio > Escursioni > Isola Palmaria (SP), 7 settembre 2007

Nel Parco delle 5 Terre, settembre 2007

Vacanze estive nel nostro consueto stile escursionistico-balneare, con base in un appartamentino affittato nel grazioso borgo di Biassa, alle pendici del monte Coderone subito alle spalle della Spezia: un punto strategico per escursioni nel Parco delle 5 Terre, nella zona di Tramonti e nel Golfo della Spezia in genere. Infatti, approfittando del bel tempo, abbiamo messo a frutto l'intera settimana:
Domenica: Biassa-Riomaggiore
Lunedì: Biassa-La Spezia al mattino, pomeriggio balneare a Manarola
Martedì: mattinata al mercato del pesce della Spezia, pomeriggio a Vernazza
Mercoledì: Biassa-Corniglia-Riomaggiore
Giovedì: San Bernardino e Madonna di Reggio
Venerdì: giro dell'Isola Palmaria
Sabato: Tramonti e la caletta di Schiara

Cartografia:
Cinque Terre - carta turistica e dei sentieri 1:25.000, Edizioni Multigraphic, Firenze

Dettagli escursione

Anello dell'Isola Palmaria lungo il sentiero a del CAI (indicato in loco con la vecchia numerazione "1"), che percorriamo in senso antiorario con partenza ed arrivo alla spiaggia del Secco (0 m.).
Saliamo dapprima gradualmente lungo uno stradello battuto, fiancheggiando Villa Podestà e la batteria Carlo Alberto (l'isola - proprietà della Marina Militare fino agli anni '60 - nel corso dei secoli è stata oggetto di imponenti insediamenti militari a difesa della costa); arrivati a Punta Carlo Alberto, si svolta bruscamente a sinistra, inerpicandosi tra macchia e affioramenti rocciosi (magnifici panorami su S. Pietro di Portovenere, il Muzzerone e Tramonti) fino ad una punta soprastante la Grotta Azzurra (127). Qui, in prossimità di un traliccio elettrico, si incontrano alcune garitte e centrali di tiro dismesse, avamposti del complesso del Semaforo.
Ora il sentiero torna battuto ed abbandona la costa inoltrandosi in falsopiano verso l'interno; superato un casamento militare, giungiamo in breve alla Batteria Alta o del Semaforo (186), oggi convertita in Centro di Educazione Ambientale. Benché titubanti per l'atmosfera estremamente "privata" (panni stesi, attrezzi da lavoro in giro, radio che dall'interno spara musica assordante) di un luogo che dovrebbe essere pubblico, entriamo e diamo un'occhiata, godendoci soprattutto il panorama ed approfittando di una pianta con fichi maturi per un gustoso spuntino di mezzogiorno.

Subito oltre la Batteria si incrocia la strada asfaltata che conduce al Forte Cavour ed al Terrizzo: la ignoriamo e proseguiamo sul sentiero, che declina dolcemente verso Capo dell'Isola; in breve si esce allo scoperto, con stupenda vista sul mare presso Punta del Pittone e sulle maestose cave di marmo portoro, scavate a strapiombo sulla costa a 150 m d'altezza (ed oggi dismesse). Giunti in linea con l'estrema propaggine occidentale dell'isola (77), si devia seccamente a sinistra (occhio al segnavia) portandosi verso la costa orientale, lungo la quale si scende, rientrando nella macchia, fino alla cala del Pozzale (0).
Si percorre un tratto di spiaggia, sulla quale incombono imponenti altre ex cave di marmo portoro, fino al vicino villaggio turistico; da qui si risale faticosamente la costa, per gradini irregolari, fino allo stradello (134) che, ignorata la deviazione a destra per Punta della Mariella (da cui si può arrivare a Punta Scuola per strada asfaltata, costeggiando la Cala della Fornace), discende a Punta Scuola (44), con notevoli scorci dell'isola del Tino e della Torre Scuola.

Alla confluenza del sentiero nella carrabile, che s'imbocca verso sinistra, s'intravede il tetto di alcune fortificazioni parte del complesso del Forte Umberto I; proseguendo in direzione del Terrizzo, si supera l'incrocio con la Strada dei condannati che sale a sinistra verso il Forte Cavour (così detta perchè utilizzata dalle maestranze che lo edificarono, in massima parte carcerati), per poi scendere al molo tramite scalinata in prossimità dell'unica locanda dell'isola. Costeggiamo il litorale, con vista sui caratteristici allevamenti di mitili, attraversiamo gli stabilimenti balneari della Marina Militare, ed infine arriviamo a completare l'anello alla spiaggia del Secco, dove ci tratteniamo per un sommario pranzo ed un pomeriggio balneare (la spiaggia è "quasi" sabbiosa, il fondale basso e coperto di alghe).

Distanza percorsa: 8 km
Tempo impiegato: 2h 30'
KCal bruciate: 612
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Biassa, chiesa di S.Martino409 visite
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Portovenere dal battello388 visite
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Complesso di S. Pietro da inizio sentiero397 visite
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S. Pietro e Tramonti333 visite
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Tramonti e Punta Mesco359 visite
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Portovenere, Muzzerone e Tramonti366 visite
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Forte Muzzerone, Tramonti e Punta Mesco498 visite
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Il Tino dalla Batteria del Semaforo317 visite
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Semaforo?310 visite
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Golfo dei Poeti ed Alpi Apuane304 visite
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Tino284 visite
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Sentiero304 visite
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Punta e Torre Scuola289 visite
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Torre Scuola294 visite
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Mappa percorso556 visite
 
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