Dal parcheggio a ridosso del centro di
Pecorara (479 m.), dopo qualche indecisione causata dai segnavia poco chiari ad un bivio, prendiamo il sentiero contrassegnato col segnavia 213 del CAI, che sale piuttosto ripidamente a destra, prima lungo la carrabile poi tra fitta vegetazione. La salita spiana giunti alla vetta del
Monte Ciarello (716), dal cui belvedere si gode un notevole panorama su tutta la Val Tidone.
Si scende fino a confluire sulla provinciale che sale da Pecorara nei pressi della
Casa del Diavolo (646), che si attraversa per salire, lungo il tratturo marcato col segnavia 217 del CAI, al
Monte Aldone (m. 816), sulla cui sommità si trova una strana e un po' squallida costruzione, ormai fatiscente, che poteva essere un osservatorio.
La discesa, per l'ampia carrareccia che contorna a sud-ovest le pendici prima dell'Aldone poi del
Monte Bono, descrivendo una sorta di inversione ad U, è stata parecchio complicata dal fango: evidentemente l'acqua piovuta copiosamente in settimana aveva ristagnato solo su quel versante. In prossimità dell'abitato di
Case la Chiesa (448) fortunatamente si confluisce su asfaltata; attraversati con modesti saliscendi dapprima
Vallerenzo (483), con la sua chiesetta ormai in disuso
(ottobre 2007: annunciato il restauro, ndA) e una magnifica villa padronale con giardino pure apparentemente abbandonata, ed in seguito
Prelevara (517), arriviamo in pochi minuti a
Pecorara.
Distanza percorsa: 10,1 km
Dislivello totale: 1202 m
Tempo impiegato: 3h 15'
Cartografia:
Appennino Piacentino - Carta escursionistica 1:50.000, Regione Emilia-Romagna-CAI, Parma, 2004