Inizio > Escursioni > Valle dei mulini e Portofino (GE), 16 settembre 2007

Il Sentiero verde-azzurro

Il Sentiero verde-azzurro è un itinerario che collega Genova a Portovenere percorrendo a mezza costa la Riviera di Levante. Lungo complessivamente circa 140 km, si snoda lungo sentieri, crose e strade secondarie in un dolce saliscendi che tocca tutte le località rivierasche, abbinando l'interesse naturalistico e paesaggistico - si attraversano tre Parchi: Portofino, Cinque Terre e Portovenere - a quello antropologico e culturale. La quota massima a 570 metri ed il dislivello totale (salita e discesa) contenuto tra 500 e 900 metri lo rendono adatto a tutti; la possibilità di concludere quasi tutte le tappe concedendosi un bagno ristoratore invoglia a percorrerlo anche nella stagione estiva.
Come l'Alta via dei monti liguri, fu ideato a metà degli anni '80 dal Centro studi Unioncamere Liguri, che ne promosse la tracciatura raccordando in parte sentieri già esistenti e ne pubblicò una guida in dieci volumetti (uno per ciascuna tappa). A differenza dell'AVML, però, il sentiero verde-azzurro è caduto lentamente nel dimenticatoio: la guida è esaurita da parecchi anni, i segnavia specifici scomparsi e mai più rinfrescati, la memoria del percorso sopravvive in alcune carte un po' datate. Questo crea qualche difficoltà di orientamento specie nelle tappe più vicine a Genova, mentre proseguendo verso Levante l'itinerario spesso coincide, almeno in parte, con altri sentieri segnati dal CAI o dalla FIE, oppure - come tra Levanto e Framura - è stato sommariamente ritracciato da organizzazioni locali.

Noi abbiamo deciso di provare a ricostruirlo in tutto il suo svolgimento dopo averne già percorsi alcuni tratti nell'ambito di altre escursioni, andando come nostro solito in direzione ovest: partenza da Portovenere ed arrivo a Genova. Complessivamente lo abbiamo coperto in 20 tappe, ma alcune di queste costituiscono frazioni di altri itinerari ed altre brevi passeggiate tra due località balneari: Portovenere-Riomaggiore, Riomaggiore-Monterosso, Monterosso-Levanto, Levanto-Bonassola, Bonassola-Deiva, Deiva-Moneglia, Moneglia-Riva, Riva-Sestri Levante, Sestri Levante-Lavagna, Lavagna-Zoagli, Zoagli-Santa Margherita, Santa Margherita-Portofino, Portofino-San Fruttuoso, San Fruttuoso-Camogli, Camogli-Recco, Recco-Sori, Sori-Bogliasco, Bogliasco-Nervi, Nervi-Sturla, Sturla-Genova.

Dettagli escursione

S. Margherita Ligure-Nozarego-Gave-Olmi-San Sebastiano-Portofino-Paraggi-Gave-Nozarego-S. Margherita Ligure

Da S.Margherita, in località Corte (proprio di fronte al molo, 6 m.), sale tra abitazioni e muretti uno stradello lastricato contraddistinto dal segnavia FIE "croce", che sbuca su strada asfaltata a Nozarego (126), presso la cappella della Madonna della Neve. Si segue a destra la carrabile per poche decine di metri, individuando senza difficoltà il prosieguo del sentiero su una rampa a sinistra, in prossimità di un caseggiato (attualmente in ristrutturazione).
Il sentiero risale gradualmente lungo le pendici occidentali del Monte Brano con bei panorami sulla costa tra Punta Pedale e Punta Cervara, giungendo infine a Gave (184), presso la cappella di S.Girolamo. Qui ignoriamo il sentiero contrassegnato con il segnavia FIE "tre cerchi pieni", che arriva frontalmente da Paraggi e percorreremo al ritorno, mantenendo il percorso "croce" che svolta a destra; ci addentriamo così nella Valle dell'Acqua morta, che con la successiva dell'Acqua viva (dal nome dei due Fossi che vi scorrono) forma la Valle dei mulini.
Il sentiero attraversa dapprima leccete, poi uliveti, toccando numerosi ex mulini (erano 35 in tutto) oggi convertiti in seconde case, fino a superare il Fosso dell'acqua morta e raggiungere il punto panoramico di Montega (o S.Anna, da un'edicola votiva presso un vecchio mulino, 204). Ci si sposta, quindi, nella vallata dell'Acqua viva, transitando per il Mulino del Gassetta (227), uno dei pochi rimasti intatti (ed infatti restaurato a cura del Parco per essere destinato a museo della civiltà contadina). Di qui si giunge in breve ad Olmi (279), che si supera arrivando al trivio con i sentieri "due cerchi pieni", proveniente da S.Fruttuoso, e "quadrato pieno", proveniente da Pietre Strette (224): entrambi confluiscono nella via ciclo-moto-pedonale per Portofino mare (3, tratto iniziale dell'Alta Via del Tigullio), che scende a sinistra con begli scorci sull'insenatura di Paraggi ed il Golfo del Tigullio, passando per la cappella di San Sebastiano (191).

Breve visita al borgo, poi ripartiamo dalla parrocchiale di S.Martino seguendo a destra la strada pedonale per Paraggi (segnavia "tre cerchi pieni"), che si snoda appena in quota nella macchia lungo la costa, offrendo meravigliose viste sulla cala e sulle sontuose ville prospicienti. Giunti a Paraggi (4), si segue brevemente la carrabile per S.Margherita, fino ad un piazzale adibito a parcheggio che si apre sulla sinistra: subito a destra, in prossimità di una taverna, il sentiero prosegue in ripida e costante salita, tra muri a secco, fino alla cappella di S.Girolamo di Gave. Da qui scendiamo a S.Margherita seguendo il sentiero "croce" già percorso all'andata, e ci godiamo un bagno ristoratore sulla spiaggia, assistendo a una regata nazionale di gozzi.
 

Distanza percorsa: 12,18 km
Tempo impiegato: 2h 50'
KCal bruciate: 950
 
Cartografia:
Riviera di Levante, Golfo del Tigullio - Carta dei sentieri e rifugi 1:25.000, Edizioni Multigraphic, Firenze
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Villa Bonomi Bolchini a Paraggi446 visite
     
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