Riomaggiore-Madonna di Montenero-Lemmen-Colle del Telegrafo-Aia del Cane-Case Bovera-Volastra-Manarola-Riomaggiore
Visualizzazione ingrandita della mappa
Parcheggiata l'auto lungo la provinciale, nei pressi del cimitero di Riomaggiore (35 m.), saliamo al Santuario della Madonna di Montenero (341) per il faticoso sentiero 3/a e di qui, attraversato il borgo di Lemmen (406), al Colle del Telegrafo (513) per il sentiero 3 (per dettagli vedere il resoconto della I tappa).
Dal Colle del Telegrafo riprendiamo l'Alta via, che sale ripida a sinistra sul crinale del Monte Bramapane, per spianare in prossimità della sella del bivio omonimo (627): la continua ascesa da Portovenere è terminata, d'ora in proseguiremo in quota. Purtroppo però, causa segnavia imprecisi e carta escursionistica poco aggiornata, anzichè seguire l'Alta via che prosegue a sinistra su sterrata, prendiamo a destra la variante (segnata evidentemente di recente) che aggira il monte Verrugoli ad est su asfalto, giungendo stupiti all'Osteria Paradiso (581), alle pendici del Monte Parodi. Prendiamo allora il sentiero 4e, che segue a sinistra la rotabile per Carpena, risalendo poi per boschi - sempre a sinistra - le pendici del Monte Grosso fino a ricongiungersi con l'Alta via, poco prima del valico della Croce (637, così detto in quanto vi confluiscono i sentieri per Carpena e Riomaggiore).
Qui si abbandona la carrareccia per salire a sinistra verso la cresta, aggirando lato mare il monte Galera; poco prima della sella da cui si dirama il sentiero 02 per S.Benedetto e Manarola (708), incontriamo un'ampia grotta, scavata durante la II guerra mondiale, per dare rifugio ai partigiani e agli abitanti della zona (può ospitare fino a 10 persone) durante i rastrellamenti.
Aggiriamo ora a sud-ovest il Monte Capri fino alla sella col Monte Cuna (736); qui, ignorato il sentiero 6a che sale sui Monti Cuna e Le Croci per poi scendere a sinistra verso Groppo e Manarola, teniamo a destra il sentiero 1 per contornare il Monte Cuna sul versante nord-est, scendendo infine alla sella col Monte Marvede detta Aia del Cane (666), punto d'incontro di vari sentieri. Decidiamo di scendere a Volastra, e di qui a Manarola, per il n. 6 che si stacca a sinistra.
Il sentiero aggira ad ovest il monte Le Croci, con passaggi resi stretti e difficoltosi (per la forte pendenza) dalla progressiva consunzione della traccia percorribile a seguito di frane e dilavamenti; torna poi ampio e quasi in falsopiano, congiungendosi con il 6a per Groppo, da cui si stacca definitivamente in prossimità della località , ormai da tempo disabitata, di Case Bovera (450).
Si prosegue per facile mulattiera in una macchia dove è sempre più visibile la mano dell'uomo, che infine cede il passo a terrazzamenti coltivati. In prossimità di uno di questi svolta seccamente a destra (segnavia non ben visibile), giungendo in breve all'estremità di Volastra (330), tra ulivi, orti e giardini, con meravigliosi profumi e viste sull'abitato e sul mare. Si taglia la provinciale proprio all'ingresso del borgo, nei pressi del Santuario di N.S. della Salute, dove casualmente incontriamo un collega di Emanuela che ci offre un rinfresco nella propria casa-vacanza.
Attraversando le vie centrali del paese riprendiamo il sentiero 6, che scende a Manarola (68) per lunga scalinata, a gradini lastricati bassi ed ampi. In prossimità del paese taglia un paio di tornanti della provinciale, giungendo infine al parcheggio soprastante l'abitato, che attraversiamo fino al tunnel della ferrovia, al termine del quale prendiamo il sentiero 2 (la Via dell'Amore) per Riomaggiore.
Anche qui percorriamo il tunnel della ferrovia, svoltando poi a destra dopo pochi metri sulla via principale del borgo per imboccare il sentiero 3/a, che risale per ripida scalinata fino alla provinciale, nei pressi del cimitero.
Distanza percorsa: 14,13 km
Dislivello in salita: 1023 m.
Dislivello in discesa: 1023 m.
Tempo impiegato: 5h 55' 29"
Calorie bruciate: 1534
|