Inizio > Escursioni > Monte Osero (PC), 15 febbraio 2009

Mappa e dettagli escursione

Casa Bosco della Camera-Monte Osero-Montosero-Casa Bosco della Camera


Visualizzazione ingrandita della mappa

Rotto positivamente il ghiaccio (è proprio il caso di dirlo!) con la salita all'Aserei innevato, per la nostra seconda escursione sulla neve osiamo una meta non precedentemente sperimentata nella bella stagione. Oggi la scelta è paradossalmente più complicata rispetto ad un mese fa, perchè non nevica da almeno un paio di settimane, quindi si tratta di individuare una montagna a quote non troppo alte (per limitare i tempi di avvicinamento in auto), con una via d'accesso regolare, e dove l'innevamento resista. Consultate varie fonti in nostro possesso, optiamo per il Monte Osero, morbida vetta della dorsale che fa da spartiacque tra le valli del Nure e del Perino.

Giunti da Piacenza a Perino per la SS45 della Val Trebbia, dalla piazza del paese svoltiamo a sinistra per Bettola, percorrendo la SP39 fino al Passo del Cerro. Qui prendiamo a sinistra in direzione Calenzano, e subito dopo - guidati dal segnavia biancorosso CAI - ancora a sinistra verso Montosero. Percorsi circa 300 metri, lasciamo l'auto nel primo spiazzo utile lungo la banchina, proprio dinanzi all'isolata Casa Bosco della Camera (805 m.), da cui si gode una notevole vista sul massiccio del Monte Gonio, il Monte Armelio e la Pietra Parcellara.

Saliamo gradualmente lungo l'asfaltata che taglia verso sud, diventando sterrata dopo alcuni tornanti, con il bosco a sinistra e la dorsale tra Val Perino e Val Trebbia a destra. Oltrepassata una costruzione rurale dall'aspetto simile ad un rifugio, anche a sinistra la vista si apre sulla Val Nure, con in primo piano Montosero dominato dal Monte Zucchero: qui abbandoniamo la strada principale, che scende all'abitato, seguendo la mulattiera contrassegnata dal segnavia CAI 001, che sale a destra fiancheggiando una casa isolata (960).

È possibile abbreviare il percorso salendo fin qui in auto, a rischio però di non trovare posto per parcheggiare, specie d'inverno con la neve accumulata a bordo strada (come oggi). C'è spazio per non più di due vetture, a nostro avviso non ne vale la pena.

Qui iniziano le prime difficoltà tecniche legate al fondo, con l'attacco della salita ricoperto di ghiaccio vivo, che superiamo senza problemi con un po' di attenzione. Il prosieguo sarà comunque più agevole, caratterizzato per lo più da fanghiglia alternata a neve indurita: il sentiero procede di costa entrando nel folto - la visuale si aprirà solo ad una radura nei pressi del nuovo cimitero di Montosero, sui monti che formano le valli del Restano e del Groppo Ducale - per poi uscire allo scoperto a valicare un colletto erboso (qui senza traccia alcuna di neve).
Il fondo cambia radicalmente solo al successivo rientro nel bosco, ormai giunti alle pendici dell'Osero: di qui in avanti procederemo su neve indurita al limite del ghiacciato, con qualche difficoltà di presa che superiamo "aggrappandoci" ai bastoni. Nessuna incertezza di orientamento, invece: ci si lascia a destra il sentiero CAI 181 diretto a Calenzano (1058), fino al belvedere sottostante la vetta (1231).
Breve sosta contemplativa e ci dirigiamo alla cima, che raggiungiamo a vista - qualche sporadico segnavia offre un ausilio modesto - inerpicandoci per il prato innevato tra radi arbusti. L'ampia spianata sommitale, completamente ricoperta di neve, è sormontata da un alberello isolato e contorto, sotto il quale è stata posta una edicola votiva dedicata alla Madonna. E' inoltre delimitata da una recinzione, che teniamo come riferimento per muoverci tutt'attorno, a godere ed immortalare il panorama a 360° sulle montagne imbiancate delle valli del Nure, del Perino, del Trebbia, e dell'Arda. Si distingue persino il profilo delle Alpi Apuane!
Peccato che cotanta pace e meraviglia siano turbate da due enormi cani, del tutto ignorati dal proprietario inchiodato a lungo sotto l'alberello, che seguiteranno ad abbaiare ed inseguirci con fare tutt'altro che amichevole fino a che il padrone si deciderà a scendere.

Per la discesa seguiamo lo stesso tragitto dell'andata, ma con ben maggiori difficoltà di equilibrio sul tratto innevato nel bosco: il calo della temperatura ha reso la neve più ghiacciata, con GiElle a scivolare a terra più volte, per fortuna senza conseguenze a parte le...ammaccature al posteriore. Meno male che avevamo scelto un percorso poco esposto e dal fondo morbido! Comunque, dopo questa esperienza GiElle correrà a dotarsi di ramponcini di emergenza, un giusto compromesso tra praticità e sicurezza su percorsi non alpinistici.

Dalla vetta dell'Osero è possibile proseguire verso ovest lungo il sentiero CAI 181, che effettua un anello nella valle del Perino toccando Piccoli e Calenzano, per poi risalire confluendo nello 001 alle falde del monte, dove all'andata l'avevamo lasciato sulla destra. Il percorso si allunga così di almeno un paio d'ore.

Raggiunto il bivio per Montosero, decidiamo di eseguire una deviazione per visitare il borgo (938), ritornando poi sulla strada della Camera fino a ritrovare l'auto nei pressi di Casa Bosco della Camera.

Distanza percorsa: 8,53 km
Tempo impiegato: 4h 3'
Energia impiegata: 674,7 KCal

Cartografia:
Appennino Piacentino - Carta escursionistica 1:50000, Regione Emilia-Romagna/CAI, Parma, 2004
Alto Appennino Piacentino - Carta escursionistica 1:50000, Regione Emilia-Romagna/CAI, Piacenza, 2006

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Valle del Restano e monti della Val d'Arda dalla cima dell'Osero276 visite
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Gruppo del Monte Gonio ed Armelio dalla vetta dell'Osero248 visite
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Val Perino salendo all'Osero209 visite
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Media Val Nure dalla vetta del Monte Osero205 visite
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GiElle sulla vetta dell'Osero188 visite
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E+GiElle in vetta al Monte Osero183 visite
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Disgelo sui prati del Monte Osero188 visite
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