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Sulla via del ritorno dalla vacanza nel Parco del Conero, decidiamo di effettuare una deviazione di qualche decina di chilometri per visitare Urbino.
Abitata fin dall'Età del Ferro e poi importante insediamento piceno, come molti altri centri della zona venne annessa all'Impero Romano dopo la battaglia di Sentino del 295 a.C., ricevendo il primo sistema di fortificazioni, tuttorsa parzialmente visibili.
Conquistata dopo il crollo dell'Impero Romano da Goti, Bizantini (che ne fecero uno dei centri della Pentapoli Annonaria) e Longobardi nell'ordine, venne donata poi da Carlo Magno allo Stato della Chiesa, dalla quale si affrancherà tra l'XI ed il XII sec. costituendosi in libero Comune pur rimanendo sotto l'egida imperiale.
Nel 1234 ha inizio la signoria della famiglia dei Montefeltro, già investita dell'autorità imperiale sui territori circostanti dal Barbarossa nel 1155, che nei secoli rese Urbino capitale di un Ducato tra i più importanti nell'Italia rinascimentale, adornandola di quegli edifici pubblici, religiosi e militari che ne connotano ancor oggi l'assetto urbano con la loro magnificenza. I fasti di Urbino proseguono sotto la famiglia Della Rovere fino alla morte dell'ultimo Duca Francesco Maria II (1631), quando il Ducato viene annesso allo Stato Pontificio. Dopo un periodo di decadenza, nuova linfa economica ed artistica arriva alla città con la nomina al soglio papale di Clemente XI, originario proprio di Urbino, nel 1700.
Nel 1797 Urbino, come tutte le città della zona, viene conquistata dall'esercito napoleonico e, pur tra i moti indipendentistici del 1808 e del 1831, sottomessa al Regno di Francia, fino alla liberazione da parte dell'esercito sabaudo nel 1861 che sancisce l'annessione al Regno d'Italia.