Inizio > Escursioni > Monte Conero (AN), 20 settembre 2008

Nel Parco del Conero, settembre 2008

Innamorati come siamo del Parco delle 5 Terre, era quasi inevitabile che scegliessimo come meta per le vacanze estive un altro parco naturale caratterizzato da colli a picco sul mare, macchia mediterranea, coltivazioni a vigneti ed oliveti, borghi marinari ed agricoli con le relative specificità culturali ed enogastronomiche.
Il Parco del Conero, a fronte di dislivelli escursionistici modesti (un unico monte alto soli 572 metri), rispetto alle 5 Terre presenta un gran numero di borghi fortificati, ciascuno dotato di una propria orgogliosa autonomia urbanistica e culturale, spesso derivante da una storia di scontri con quelli vicini. Senza tralasciare gli insediamenti preistorici, greci e romani, con importantissimi lasciti archelogici ed artistici, e l'influenza secolare del papato, evidente nei fasti dell'edilizia sacra di cui il Santuario di Loreto è l'esempio più celebre. Un ambiente, dunque, variegato sotto molti aspetti, che abbiamo visitato in più tappe nel corso di una settimana molto intensa: Ancona, Numana, Camerano, San Lorenzo ed il monte Colombo, il sentiero delle Due sorelle, Sirolo, l'anello di Portonovo, Loreto, la traversata del Conero, Osimo, il sentiero dei Sassi neri.
Il tutto facendo base in un grazioso appartamentino affittato a Marcelli, dove Emanuela si è esibita - complice anche il tempo incerto - in magnifiche interpretazioni della cucina locale, rigorosamente a base di pesce fresco acquistato alla pescheria del porto di Numana.

Dettagli escursione

Sirolo-Grotta del Mortarolo-S.Pietro al Conero-Casa Lucignani-Casa Cipriani-Pian di Raggetti-Fonte d'Olio-Sirolo

Eccoci all'escursione clou nel Parco del Conero: la Traversata del Conero, unica data oltre le 3 ore di percorrenza (4, per l'esattezza). Rispetto al percorso lineare indicato dalla cartoguida col segnavia 1, da Poggio di Ancona a Fonte d'Olio, noi congegniamo un itinerario ad anello con partenza ed arrivo a Sirolo: all'andata, deviamo dapprima lungo la variante 1c per la Grotta del Mortarolo; giunti a San Pietro al Conero, prendiamo la variante 1a, che segue la cresta del monte fin quasi alla sommità, per poi tagliare verso sud-ovest lungo la variante 1b e scoprire le incisioni rupestri preistoriche. Dalla sella di Pian di Raggetti scendiamo verso Fonte d'Olio per lo Stradone di San Lorenzo (segnavia 5), con vista sulle numerose cave dismesse alle falde del Conero; proprio in prossimità del Teatro alle Cave allestito in una di esse, riprendiamo il sentiero 1 fino ad un quadrivio, dove imbocchiamo il 2 verso Sirolo.

Alla partenza si segue, dal cimitero di Sirolo (190 m.), il sentiero 2 fino al punto in cui, percorrendo il Sentiero delle Due Sorelle, dopo aver svoltato a destra al citato quadrivio (250) avevamo abbandonato la mulattiera principale, risalendo a sinistra nel folto. Ora, invece, la si mantiene in moderata salita aggirando il Conero a sud-est, per poi piegare verso l'interno entrando nella boscaglia; ben segnalato, sulla destra si stacca in discesa l'angusto e tortuoso tratturo che conduce alla Grotta del Mortarolo, antico romitorio scavato nella roccia calcarea dove i frati camaldolesi, provenienti dalla Badia di S.Pietro, si ritiravano in preghiera e meditazione.
Riprendiamo il sentiero 1, che torna a salire nel folto uscendo improvvisamente allo scoperto in corrispondenza del Belvedere Sud (437), serie di punti panoramici a picco sulla costa da cui la visuale spazia sui fianchi nord-orientali del monte, sul sottostante promontorio del Pirolo con le Due Sorelle, e sulla costa adriatica verso sud, fino alla foce del Musone.
Il tratto di salita seguente, sempre nella boscaglia, presenta la pendenza più impegnativa dell'intera escursione, spianando in corrispondenza di uno slargo rudimentalmente attrezzato per la sosta; di qui, si prosegue in cresta su uno stradello sempre più ampio e battuto che conduce al piazzale su cui si affaccia il complesso della Badia di San Pietro (476), dopo aver fiancheggiato per un buon tratto la recinzione in legno del parco annesso. La Badia, completamente ristrutturata, ospita oggi un albergo-ristorante; è visitabile l'adiacente chiesetta medievale di San Pietro (oggetto di radicali interventi nel XVI-XVII sec., l'impianto originario è visibile solo nella cripta e nella parte inferiore dei fianchi), comunque palesemente posta a servizio del ristorante medesimo nell'ambito di pacchetti comprendenti celebrazione e conseguente banchetto. Il percorso, sempre ben segnalato, prosegue diritto rispetto alla direzione di provenienza, lungo una pedonale lastricata che taglia verso nord il giardino esterno della Badia sfociando su asfaltata, dove si incontra un bivio.
Abbandoniamo il sentiero 1, che scende verso sinistra, prendendo invece la variante 1a, che sale a destra lungo la boscosa cresta del Conero su una strada (sempre asfaltata) militare. L'ascesa, piuttosto monotona e per nulla panoramica, termina proprio sotto la vetta (572), inaccessibile in quanto compresa nell'insediamento militare di cui si lambisce l'ingresso. Un breve tratto in falsopiano e imbocchiamo a sinistra la variante 1b, che scende gradualmente nella boscaglia per sentiero battuto tagliando verso sud-ovest. Circa 100 metri prima di incontrare l'abbandonata Casa Lucignani (500), usciti ormai allo scoperto, sulla destra si stacca - ben segnalata - l'invero esile traccia che in pochi metri permette di accedere allo spettacolo delle incisioni rupestri, risalenti addirittura al Paleolitico superiore. Si tratta di un ampio lastrone calcareo fortemente inclinato, visibile solo in piccola parte essendo il resto tuttora ricoperto dal terreno, che presenta un reticolo di canalette incise con una profondità di 2-6 cm, sfocianti in coppette circolari e bacinelle rettangolari scavate ad una profondità di 30-45 cm. Tra le numerose interpretazioni più o meno scientifiche che sono state avanzate (mappe stellari, pianta degli insediamenti situati alle falde del Conero, ecc.), quella anche a prima vista più credibile è che si tratti di un sistema di canalizzazioni per la raccolta dell'acqua piovana: forse poco affascinante per i cultori del mistero, ma certo rispondente a concrete esigenze di sopravvivenza.
Ritornati sul percorso principale, superiamo Casa Lucignani continuando in graduale discesa fino all'insediamento di Casa Cipriani (450), punto panoramico in prossimità del valico di Pian di Raggetti, intricato crocevia di sentieri. Qui la segnaletica del Parco torna ad essere inadeguata, obbligandoci ad effettuare diverse ricognizioni prima di individuare il sentiero n. 5, la cui indicazione è posta sulla sola faccia posteriore del paletto che indica il sentiero 6, in posizione del tutto invisibile a chi provenga da Casa Cipriani. A meno che, per l'appunto, si ispezioni lato per lato ogni singolo paletto!
Superate le incertezze nell'orientamento, imbocchiamo alfine in discesa lo Stradone di San Lorenzo, ampia mulattiera sassosa che, dopo aver tagliato  decisamente verso sud-est attraverso le boscose pendici del Conero (392), segue il corso del Fosso di San Lorenzo fino a Fonte d'Olio. Questo tratto, che nonostante il fondo parecchio accidentato è frequentato da numerosi ed indomiti mountain-bikers (tocca venire fin nelle Marche per vederne qualcuno salire...bravi!), presenta un notevole interesse geologico: transitando per quattro cave dismesse (nella prima delle quali - a quota 298 m. - consumiamo il nostro frugale pranzo al sacco), consente infatti di vedere da vicino le ferite inferte alla montagna dall'attività estrattiva, ma soprattutto di cogliere - come in una sezione - l'accumularsi delle stratificazioni rocciose che vi hanno dato origine in epoche lontanissime. In particolare, presso la seconda cava è ben visibile - grazie anche ad esaustivi presidi informativi - il limite K-T (Cretacico-Terziario), che definisce la cesura tra le formazioni del Cenozoico e del Mesozoico, quando si verificò - probabilmente per la collisione con un meteorite - la più violenta catastrofe naturale subita del nostro pianeta, con l'estinzione - ad es. - dei dinosauri.
Giunti ormai alle porte di Fonte d'Olio (170), l'ennesima ambiguità della segnaletica del Parco: ad un bivio, dove - guardando la cartina - appare chiaro che si debba riprendere a sinistra il sentiero 1 per tornare al quadrivio iniziale, compare un unico paletto, che indica a destra in discesa il sentiero 5. La diramazione a sinistra non è minimamente segnalata: evidentemente, gli ideatori hanno concepito ogni itinerario come un tragitto a sè, da coprire oltretutto nella sola direzione indicata sulla cartoguida; non è considerata la possibilità che il sentiero 1 sia percorso da sud a nord, o che il 5 venga imboccato provenendo dall'1b, citando solo le nostre esperienze odierne. Decidiamo di proseguire la discesa verso Fonte d'Olio, giusto per visionare la quarta cava (nella quale è stato allestito un teatro all'aperto, di indubbio impatto scenico) ed il minuscolo borgo, all'inizio del quale troviamo una fornace identica a quella già vista a San Lorenzo, a testimonianza ulteriore della storica vocazione estrattiva dell'intero circondario.
Risaliti al citato bivio ed imboccata la mulattiera che prosegue a sud-est (questa volta a destra), dopo poche centinaia di metri troviamo conferma alla nostra impressione: ecco infatti il paletto del parco indicante l'itinerario 1, ovviamente orientato in senso opposto. La mulattiera sfocia in breve sulla Provinciale del Conero (222), che seguiamo a sinistra in salita (con vista sul Teatro alle Cave) per circa 200 metri; poco oltre un ristorante, all'altezza di una curva a sinistra, la abbandoniamo per imboccare a destra il sentiero - ben segnalato - che risale fiancheggiando case sparse fino al quadrivio iniziale (250), dove prendiamo a destra la mulattiera contrassegnata con il segnavia 2 che scende al cimitero di Sirolo (189).

 

Distanza percorsa: 12,9 km
Tempo impiegato: 3h 16'
Energia impiegata: 1002,6 KCal
 

Cartografia:
Parco del Conero - Carta escursionistica scala 1:20.000, Ente Parco Regionale del Conero, 2007

 

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Grotta del Mortarolo, ingresso507 visite
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Grotta del Mortarolo, interno346 visite
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Sirolo e la costa dal Belvedere sud287 visite
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Due sorelle dal Belvedere sud293 visite
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Pirolo e Due sorelle dal Belvedere sud254 visite
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Chiesa di San Pietro al Conero, facciata243 visite
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Chiesa di San Pietro al Conero, interno271 visite
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Badia di San Pietro al Conero, portale d'ingresso241 visite
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Cripta della chiesa di San Pietro al Conero241 visite
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Chiesa di San Pietro al Conero, fianco e campanile241 visite
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Incisioni rupestri sul Monte Conero247 visite
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Incisioni rupestri sul Monte Conero, coppetta per la raccolta dell'acqua255 visite
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Costa da Pian di Raggetti238 visite
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Calcatreppola ametistina scendendo lo stradone di San Lorenzo680 visite
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Stradone di San Lorenzo, prima cava290 visite
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Stradone di San Lorenzo, seconda cava (limite K-T)367 visite
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