Inizio > Escursioni > Sentiero delle Due sorelle (AN), 17 settembre 2008 |
Nel Parco del Conero, settembre 2008 | |
Innamorati come siamo del Parco delle 5 Terre, era quasi inevitabile che scegliessimo come meta per le vacanze estive un altro parco naturale caratterizzato da colli a picco sul mare, macchia mediterranea, coltivazioni a vigneti ed oliveti, borghi marinari ed agricoli con le relative specificità culturali ed enogastronomiche. |
Dettagli escursione | |
Sirolo-Passo del lupo-Le due sorelle e ritorno Parcheggiata l'auto presso il cimitero di Sirolo (189 m.), si sale per l'asfaltata che ne rasenta le mura esterne, diventando rapidamente sterrata; il paletto indicatore del Parco, collocato proprio al bivio con la carrabile che scende verso la provinciale, ancora una volta non brilla per chiarezza, ma qui almeno la direzione da seguire è intuitiva. Dopo aver fiancheggiato i giardini di alcune ville, la carrareccia prosegue con vista sui contrafforti del monte Conero fino ad un quadrivio (250), dove - ben guidati dal segnavia n.2 - prendiamo a destra in discesa; oltrepassata una villetta si curva a gomito a sinistra e, poco dopo, abbandoniamo la sterrata salendo a sinistra lungo un tratturo che si inoltra nella macchia, fino a costeggiare un uliveto. Il sentiero qui spiana per un buon tratto, diventando ampio e battuto, per poi uscire in cresta in prossimità del Passo del lupo (200), punto panoramico a strapiombo sulla costa altrimenti detto Passo della croce, proprio in quanto la pericolosità della discesa a mare consigliava a chi vi si avventurasse - spesso portando pesanti carichi - di raccomandarsi al Signore. Si scende per tornanti su un sentiero stretto dal fondo sabbioso alternato al detritico; subito all'inizio si incontra uno dei tratti più esposti e tecnicamente più impegnativi, dove per vincere in sicurezza alcune balze sono stati predisposti cavi d'acciaio. L'attraversamento della Valle delle Velare richiede per il resto solo cautela ed attenzione a non scivolare su roccette e detriti franosi, fino al secondo tratto attrezzato, dove superando un altro paio di balze ci si porta sul versante a picco sul mare (100). Una pausa per contemplare la splendida vista presso un punto panoramico attrezzato con ringhiere (unico spazio piano ove poter sostare lungo la discesa), e giù a capofitto per un ghiaione che mette a dura prova l'equilibrio; l'ultimo tratto prima della spiaggia rivela un antico consolidamento con gradini di legno e corrimano in corda ancorato a pali metallici infissi a terra, sulla cui tenuta è però bene non contare dato il degrado del fondo e la carenza di manutenzione. Giunti finalmente alla spiaggia, l'incanto del luogo - attualmente raggiungibile solo a piedi, e perciò semideserto (con noi solo altre 2 coppie) - ripaga ampiamente dell'impegno: ci godiamo per tre ore la vista sulle Due sorelle, il fruscio del vento e lo scroscio ritmato della risacca, oltre naturalmente ad un meritato refrigerio nell'acqua limpida della cala, prima di affrontare la risalita. Unico inconveniente, sciami di vespe affamate che turbano il nostro pranzo al sacco... Infine, una nota critica verso l'amministrazione del Parco: lungo tutto il percorso, e finanche sul sito e sulla cartoguida, il sentiero è indicato come chiuso mentre, in realtà, non vi è alcun ostacolo o divieto ad impedire la discesa. Ennesimo esempio di cattivo servizio reso agli escursionisti: se l'obiettivo è quello, assolutamente condivisibile, di evitare che gitanti improvvisati si cimentino in un percorso che richiede adeguata attrezzatura e preparazione, lo si specifichi chiaramente. Con queste indicazioni equivoche, si ottiene il solo risultato di confondere le idee all'escursionista che, temendo di trovarsi la strada sbarrata a metà tragitto, magari decide di soprassedere, privandosi così di un'esperienza veramente entusiasmante e per nulla pericolosa Distanza percorsa: 7,46 km Cartografia: |