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Nel Parco delle 5 Terre, settembre 2007 | |
Vacanze estive nel nostro consueto stile escursionistico-balneare, con base in un appartamentino affittato nel grazioso borgo di Biassa, alle pendici del monte Coderone subito alle spalle della Spezia: un punto strategico per escursioni nel Parco delle 5 Terre, nella zona di Tramonti e nel Golfo della Spezia in genere. Infatti, approfittando del bel tempo, abbiamo messo a frutto l'intera settimana:
Cartografia:
Cinque Terre - Carta turistica e dei sentieri 1:25.000, Edizioni Multigraphic, Firenze
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Dettagli escursione | |
Biassa-S.Antonio-Nozzano-Schiara-Campiglia-Acquasanta
Il territorio di Tramonti è costituito dai rilievi che digradano sul mare tra Portovenere e Riomaggiore (più precisamente tra Punta del Persico e Punta Pineda), con Biassa come limite settentrionale. Luoghi incontaminati dal turismo poichè aspri e poco accessibili, e perciò tanto più affascinanti, almeno per l'escursionista.
Da via delle Polle a Biassa (315 m.) prendiamo - come ormai consuetudine - il sentiero 4 del CAI, stavolta però mantenendolo (svolta a sinistra) al bivio col 3 diretto al Telegrafo; una piacevole scalinata, analoga ma molto meglio curata rispetto a quella per Pegazzano, sale nel bosco conducendo in circa 20 minuti al valico di S.Antonio (511), crocevia di sentieri ove sorgono una cappella dedicata al santo omonimo ed un'area di sosta.
Proseguiamo lungo il sentiero 4, che scende proprio di fronte su strada asfaltata, abbandonandola poco oltre il Menhir di Tramonti per inoltrarsi a destra nel bosco; in breve si arriva a costeggiare un muretto di contenimento, che si mantiene in direzione Schiara ignorando a destra la discesa verso Monesteroli. Di qui a poco usciamo allo scoperto (421) lungo la costa, attraversando terrazze coltivate con magnifica vista panoramica, fino alla Fontana di Nozzano (344), altro crocevia di sentieri. Si prosegue in discesa lungo la strada asfaltata che, dopo uno slargo (unico parcheggio per i pochi residenti), torna sentiero declinando lungo i terrazzamenti di Schiara, per poi diventare scalinata sempre più ripida man mano che ci si avvicina al borgo vero e proprio (233). Oltrepassata la chiesetta di S.Antonio, che individua il centro del borgo, la gradinata scende a mare con pendenza quasi verticale, senza alcun riparo e con rari corrimano: date anche le precarie condizioni di manutenzione di alcuni tratti, occorre grande prudenza e concentrazione per non cadere anzitempo in mare (o, più verosimilmente, sugli scogli), tant'è che siam riusciti a scattare solo poche foto. Fatiche e rischi dell'interminabile discesa sono però ricompensati, una volta approdati allo scao (il minuscolo molo, apparentemente in disuso da tempo: occhio alle malridotte assi del pontile), da un'esperienza balneare davvero esclusiva (altro che le Maldive!): spiagge bianche, acque limpide e fondali brulicanti di flora e fauna marina, come si addice ad una cala a cui si arriva solo a piedi o in barca. Peccato potersi trattenere solo un paio d'ore.
In realtà, impressionati dalla lunghezza e dalla ripidità della scalinata a mare, abbiamo sovrastimato i tempi della risalita alla Fontana di Nozzano: alla fine sono bastati 50'. Dalla fontana si prende la strada asfaltata in salita per 50 metri, poi il sentiero 4b si stacca nel bosco proseguendo dritto prima di una curva a sinistra (segnavia poco visibile). In meno di mezz'ora, procedendo di costa tra vigneti con modesti saliscendi, si arriva a Campiglia (398). Qui, dato l'anticipo, dopo breve visita alla parrocchiale di S.Caterina decidiamo di scendere a Marola per il sentiero 11 del CAI anzichè attendere il bus per La Spezia come da programmi. Il sentiero, che si imbocca da via della Chiesa, svoltando a destra alla fontana, scende nel bosco per bella scalinata lastricata, sul modello di quelle da Biassa a S.Antonio e Pegazzano, lungo il letto del torrente Caporaccia. La scalinata termina in prossimità di un acquedotto, dove occorre tenere la sinistra costeggiando il muraglione di sostegno della strada carrabile (segnavia carenti) fino a incrociarla (102); la si prende dritto in discesa per qualche centinaio di metri, imboccando poi a destra la carrareccia che, tagliando per case sparse, giunge in pochi minuti ad Acquasanta (8), terminando lungo la provinciale La Spezia-Portovenere. Tempo impiegato: 3h 35'
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