Inizio > Escursioni > Acquedotto storico della Val Bisagno (GE), 28 marzo 2010

L'acquedotto storico della Val Bisagno

Dall'XI sec. (anche se le prime notizie certe si hanno nel 1232) e fino ai primi anni del Novecento, la città di Genova ha prelevato l'acqua potabile dal Bisagno, mediante un grandioso acquedotto civico costruito lungo la sponda destra del torrente e prolungato nei secoli prima fino a Staglieno (1295), poi fino a Trensasco (1355), ancora fino a Cavassolo (1622) per giungere infine a Schienadasino (1639). Nella prima metà del Seicento la condotta idrica venne ricoperta per evitare furti d'acqua e manomissioni sempre più frequenti, ancora nei sec. XVIII e XIX vennero realizzati gallerie e ponti canale per metterlo in sicurezza e dismettere tratti soggetti a cedimenti, infine nel 1900 l'intera copertura venne rifatta in pietra di Luserna. Poi, con l'inizio delle captazioni d'acqua oltre lo spartiacque appenninico, il progressivo abbandono: già nel 1917 l'acqua è dichiarata non potabile pur continuando ad arrivare fino in città, mentre oggi rimane in funzione solo il primo tratto, da Schienadasino a Prato, dove l'acqua del Bisagno è utilizzata dall'AMGA per il lavaggio dei filtri. In compenso, l'Acquedotto oggi è un percorso storico-ingegneristico ed naturalistico lungo 28 chilometri che dai 145 m. della Presa di Schienadasino conduce fino al centro di Genova; la difficoltà è quasi ovunque turistica, ma in alcuni tratti in cui la segnaletica è carente o la copertura della condotta mancante si richiedono un'attenzione o un orientamento tipicamente escursionistici.

Noi ne abbiamo percorso il tratto da Cavassolo a via delle Ginestre, tralasciando il primo spezzone dalla Presa a Cavassolo per incertezza sulla sua praticabilità e l'ultimo nel centro di Genova per la difficoltà di individuarne il tracciato, in due tappe: Cavassolo-Molassana e Molassana-via delle Ginestre.

 

Bibliografia:
Parodi, I monti di Genova, Andrea Parodi editore, Genova, 1999
Rosselli, Acquedotto storico di Genova - Passeggiata fotografica

Dettagli escursione

Cavassolo-Case Malerba-Prato-San Siro di Struppa-Molassana


Visualizzazione ingrandita della mappa

Da via Piacenza a Genova, raggiungiamo facilmente Cavassolo (121 m.) seguendo verso nord il corso del Bisagno (la sponda è indifferente) fino ad immetterci sulla SS45 in direzione Piacenza. Dopo poco meno di 8 km si svolta a sinistra sulla SP14 per Davagna, trovando posteggio appena dopo il ponte: subito a sinistra dello stesso, un angusto viottolo preceduto da un cartello toponomastico poco visibile transitando in auto dà accesso alla piccola frazione da cui parte l'itinerario.

Lo percorriamo fino alla fine, giungendo al cospetto del maestoso ponte canale sul Concasca che ci apprestiamo ad attraversare; qui prendiamo a destra una crosa che si inerpica lungo la parte alta del borgo, tra abitazioni malandate e ristrutturazioni interrotte, arrivando ad una chiesuola apparentemente abbandonata dove consumiamo il nostro abituale pranzo al sacco. Proprio alle spalle della pievetta si trova l'imbocco del ponte canale seicentesco, che scavalca il torrente Concasca alla sua confluenza nel Bisagno. Lasciati a destra i Mulini Nuovi di Salita Piloni ci avviamo lungo il tracciato dell'acquedotto, la cui copertura in pietra di Luserna è stata qui rimpiazzata in tempi recenti dal cemento, superando il Rio Nasci e raggiungendo in 10' gli edifici rurali di Case Malerba. Altri 10' e, oltrepassato il Rio Fontanelle, si arriva all'Oratorio di San Rocco (142), bell'esempio di edificio di culto rurale genovese risalente al XVI-XVIII sec. purtroppo ormai prossimo al crollo per totale incuria. L'acquedotto proseguirebbe a sinistra dell'oratorio, interrompendosi però poco dopo di fronte ad un muro; occorre quindi aggirare l'ostacolo salendo a destra dell'edificio un sentierino che in pochi metri cala ad un caseggiato nei pressi degli impianti AMGA di Prato.

Svoltiamo a sinistra su un'asfaltata con vista panoramica su ciò che rimane del seicentesco palazzo di Gio. Batta Invrea (apparentemente in corso di demolizione e ricostruzione dopo decenni di abbandono) e su San Cosimo di Struppa. Poche decine di metri e prendiamo a destra seguendo l'indicazione "Passo pubblico per S. Cosimo", contornando gli impianti dell'azienda idrica - che tuttora utilizzano l'acqua dell'Acquedotto storico per la pulizia dei filtri - fino ad immetterci su via dei Filtri, che seguiamo a sinistra. Ancora un centinaio di metri e svoltiamo a sinistra lungo salita Ruinà, ritrovando finalmente l'acquedotto (10' dall'oratorio) in corrispondenza dell'uscita della galleria della Rovinata, realizzata nel 1830 - come riporta l'architrave del pregevole portale in marmo che la incornicia - per evitare un tratto soggetto a frane dopo l'alluvione del 1822. All'incrocio con via Trossarelli si individua con qualche incertezza il prosieguo dell'acquedotto a destra della carrabile, lungo un sentiero erboso indicato da un cartello di strada pedonale; di lì a poco il canale ottocentesco scompare nuovamente nella galleria di Gambonia (il cui ingresso è occultato in un cortile privato), mentre noi continuiamo lungo il tracciato originario, dapprima cementato e poi asfaltato a costituire via inferiore Gambonia. Superato lo sbocco della galleria l'acquedotto diventa sopraelevato a fianco della sede stradale, evidenziando una serie di filtri seicenteschi ben conservati, fino al ponte canale sul Rio Torbido (138), che si raggiunge in 20' dalla galleria della Rovinata. Coevo ed architettonicamente analogo a quello di Cavassolo, ha però la peculiarità di avere le ultime due campate angolate per raccordarsi col pendio d'uscita. Altri 10' e si attraversa il ponte canale sul Rio Piaggetto (o dei Ciassetti), più piccolo e di epoca ottocentesca, con la peculiarità della curvatura a raccordare i due versanti; più avanti l'acquedotto prosegue su via Aicardo, fino ad incrociare Salita Cà Bianca. Noi prendiamo a destra, sfociando subito su via di Creto, ampia carrabile che collega Prato a San Siro di Struppa.

La seguiamo a destra in salita, descrivendo un tornante a sinistra prima di svoltare sempre a sinistra lungo la via centrale di San Siro, che conduce direttamente all'abbazia romanica (10' dal Ponte sul Rio Piaggetto). Breve visita e, imboccata via alla Chiesa di San Siro di Struppa che inizia proprio di fronte al sagrato, ritroviamo l'acquedotto tra le case dell'antico borgo, tra cui spicca quella natale del Santo. Il canale, qui cementato, fiancheggia di nuovo brevemente la via di Creto prima di immergersi tra orti e ulivi; corre poi parallelo all'asfaltata per il cimitero di San Siro, salvo esserne cancellato per poche decine di metri, riprendendo lungo il muro di cinta del camposanto fino al ponte canale sul Rio Consiglieri, realizzato nel 1817 per dismettere il vecchio canale che ancora si scorge tra ponte e cimitero. L'itinerario prosegue tra villette, fasce abbandonate e boscaglia fino alla galleria del Rio Coverciaro, costruita anche in questo caso per superare una zona estremamente umida e perciò franosa, mentre il tracciato originario aggira un'abitazione salendo alcuni scalini in loc. Olivo.
L'acquedotto transita nella boscaglia sovrastante il Giro del Fullo; quando si esce allo scoperto, poco prima del cimitero nuovo di Molassana (30' da San Siro), lo scenario che appare alla vista è quello della bassa valle del Bisagno, intensamente urbanizzata. Pochi minuti ed entriamo a Molassana "alta" (133), fermandoci brevemente per qualche foto ed una visita alla chiesa di S. Maria Assunta; riprendiamo quindi per un centinaio di metri l'acquedotto, scendendo poi a sinistra lungo Salita Cotella per raggiungere l'abitato moderno sul fondovalle (57). Qui prendiamo il bus 14 per Prato, percorrendo a piedi i restanti 2 km di SS45 che ci separano da Cavassolo, dove abbiamo lasciato l'auto.

Tempo impiegato: 1h 55'
Energia bruciata: 444,2 KCal
Distanza percorsa: 6,76 km
Dislivello in salita: 372 m.
Dislivello in discesa: 444 m.

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Abbazia di San Siro di Struppa, facciata258 visite
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Lavatoio tra San Siro e Molassana263 visite
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Forti scendendo a Molassana256 visite
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Cimitero di Molassana261 visite
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Arrivo a Molassana252 visite
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Cava di ghiaia di Molassana225 visite
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Chiesa di S. Maria Assunta a Molassana252 visite
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Monti della val Bisagno da Molassana226 visite
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Cartolina da Molassana229 visite
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Molassana, Salita Cotella234 visite
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Monte Diamante e casa torre da salita Cotella225 visite
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Nostalgia canaglia230 visite
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Ex cinema Nazionale a Molassana381 visite
     
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