Inizio > Escursioni > Alta via del Golfo (SP), 30 agosto 2009

L'Alta via del Golfo della Spezia

L’Alta via è un sentiero panoramico che percorre tutto il crinale che circonda il Golfo della Spezia, da Portovenere a Bocca di Magra, attraversando il territorio del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra. Si sviluppa in prevalenza su crose (le antiche strade a gradini dell'entroterra spezzino), sentieri che attraversano terrazzamenti a vigneto o uliveto, strade carrabili secondarie. Seguendo percorsi anticamente utilizzati da abitanti  e lavoratori dell'entroterra per gli spostamenti quotidiani nelle campagne,  aggira preferibilmente i rilievi anzichè valicarli: il dislivello complessivo è di 1702 metri e non si sale mai a un'altezza superiore a 600 metri, anche se l'andamento è piuttosto movimentato, dovendo assecondare tutte le valli e le dorsali. Non presenta particolari difficoltà tecniche nè di orientamento, essendo marcata per tutto il tracciato dal segnavia specifico AVG, che accompagna i tradizionali segnavia bianco-rossi del CAI; nelle descrizioni delle singole tappe evidenziamo comunque eventuali punti critici. Un servizio di mezzi pubblici efficiente anche nei festivi consente di tornare agevolmente alla partenza dal punto d'arrivo di giornata.
Abbiamo deciso di percorrere l'Alta via da Bocca di Magra a Portovenere, suddividendola in 5 tappe: Bocca di Magra-La Serra, La Serra-Buonviaggio, Buonviaggio-La Foce, La Foce-Campiglia, Campiglia-Portovenere.

Cartografia:
Il Parco Naturale Regionale di Montemarcello - Magra e Alta Via dei Monti Liguri - Carta escursionistica scala 1:25.000, Studio Cartografico Italiano, Genova

Dettagli II tappa

La Serra-Barcola-Pugliola-Passo della Cisterna-Monte Grosso-Sella di Pin Bon-La Colla-Pietralba-Baccano-Termo della Spezia-Prati-Monte-S.Antonio-S. Venerio-Carozzo-Buonviaggio


Visualizzazione ingrandita della mappa

Da Piacenza, prendiamo la A1 in direzione Bologna fino all'interconnessione con l'A15, che percorriamo interamente per poi imboccare, prima dell'uscita di S. Stefano Magra, la A12 in direzione Livorno, uscendo al casello di Sarzana. Da qui prendiamo l'Aurelia in direzione La Spezia, svoltando a sinistra dopo circa 1 km in direzione Romito Magra-Lerici lungo la SP331, che abbandoniamo all'altezza di Barcola, dove imbocchiamo a destra in salita la SP28 che conduce a La Serra. Non raggiungiamo però il centro abitato, lasciando l'auto in un parcheggio situato in località Catene (145 m.), poche centinaia di metri prima sulla sinistra.

Percorriamo a ritroso la provinciale, con splendida vista sul Golfo della Spezia e la Palmaria, fino all'incrocio (località Bellavista) dove avevamo svoltato a sinistra con l'auto; ora, invece, ben guidati dal segnavia AVG proseguiamo dritto lungo la crosa che attraversa Barcola (98). Qui GiElle, eroicamente partito calzando gli scarponi ai piedi nudi causa fatale dimenticanza delle calze, riesce a procurarsi per 5 € dei pedalini consunti (almeno puliti, però) da un residente; ripreso il cammino tra muri, giungiamo all'adiacente borgo di Pugliola (93). Superata la parrocchiale barocca dedicata a San Nicolò e Santa Lucia, si arriva per gradinata ad una piazzetta con monumento a Fausto Coppi (il ciclismo sarà uno dei fili conduttori di questo itinerario), su cui si affaccia un pregiato palazzo seicentesco purtroppo molto manomesso; subito dopo si attraversa nuovamente la carrabile per Lerici, seguendo a destra una stradina che sale lungo la parte alta dell'abitato per poi divenire sentiero. Si procede di costa con vista sull'insediamento della Fornace, la cui origine è visibilmente legata alla soprastante cava, giungendo in 25' da Barcola al Passo della Cisterna (175).
Proseguiamo in salita nel castagneto, avvistando di tanto in tanto manufatti bellici in disuso, fino al bivio con la strada militare che a destra (segnavia 1d) sale al Forte Canarbino, mentre noi svoltiamo a sinistra, seguendo l'AVG (i cartelli qui non sono chiarissimi) che contorna su asfaltata il Monte Grosso. Una deviazione a destra, ben segnalata, permette di raggiungerne la boscosa sommità (258), su cui è curiosamente collocato un anemometro. Ridiscesi sull'asfaltata, giungiamo in 40' dal Passo della Cisterna alla Sella di Pin Bon (183), dove manteniamo la principale che fiancheggia l'omonimo ristorante (ci perdoneranno i proprietari per aver goduto dei superbi fichi delle piante antistanti), ignorando il sentiero 1/d che si stacca a sinistra per S. Terenzo.

Pochi minuti e si arriva ad incrociare la strada che collega Pitelli ad Arcola, che prendiamo verso destra attraversando in discesa gli abitati de La Colla (156) e Pietralba (110), caratterizzati per lo più da villette di recente costruzione con pregevoli giardini.

In questo tratto la strada è intitolata ad Enzo Fosella "Andrei", vicecomandante della Brigata partigiana Garibaldi preso d'assedio e barbaramente ucciso dai nazifascisti il 30 marzo 1945 nella sua abitazione di Pietralba, di fronte alla quale un cippo oggi lo ricorda.

Ormai in vista dell'incrocio con la provinciale per Arcola, sulla sinistra si stacca (segnavia molto poco evidente) una stretta stradina asfaltata, che sale ripida verso Baccano (128) con meravigliosa vista sulle Alpi Apuane. In 45' dalla Sella di Pin Bon raggiungiamo, per stretta crosa tra muri, la piazza principale dell'abitato, intitolata a Giuseppe Mazzini il cui monumento svetta al centro; qui svoltiamo a sinistra, lasciandoci pian piano alle spalle le ultime case della frazione fino a lambire le mura esterne di Villa Chioso, grandiosa corte rurale nobiliare oggi sede dell'azienda agricola Picedi Benedettini. Qui, dove la vegetazione lascia intravedere il Golfo della Spezia, noi ci lasciamo tentare dalla fragranza dei grappoli d'uva bianca matura dei vigneti del Conte, che siamo sicuri ci capirà...
Attraversando uliveti e coltivi ormai in gran parte abbandonati, la mulattiera contorna ad ovest il Monte Sorbolo, fino ad incrociare nuovamente la SP19 in corrispondenza dell'austera e declinante Villa Ducci: la imbocchiamo verso sinistra per lasciarla momentaneamente a destra poco dopo (segnavia poco evidente), proseguendo dritto su uno stradello che attraversa tra orti e vigneti la frazione di Casa Croce. Ritrovata la carrabile, che qui prende il nome di via Sommovigo, la manteniamo all'incrocio con due diramazioni laterali della via medesima, nonostante il segnavia ambiguo; stiamo ormai entrando, con magnifica vista a destra su Vezzano Ligure, a Termo della Spezia (44), località sviluppatasi negli ultimi decenni lungo la provinciale assumendo i tipici caratteri di tutte le periferie cittadine: capannoni, centri commerciali, anonimi palazzi (40' da Baccano).

Pochi scalini danno accesso da via Sommovigo alla provinciale, che attraversiamo e manteniamo verso destra per un centinaio di metri. All'altezza di una rotonda, sulla sinistra si imbocca una via residenziale che attraversa in salita la frazione di Prati; superato un cortile sulla sinistra l'asfaltata cede il passo ad una lunga gradinata tra rigogliosi fichi, che inesorabile si inerpica sulle pendici del Monte Beverone fino a ritrovare la carrabile nei pressi di Monte (187). Qui si attenua la pendenza, ma non altrettanto la monotonia del tracciato, almeno fino alle case sparse di S. Antonio (218), che fan da cornice alla graziosa pievetta omonima (30' da Termo).
Contornata ad est la sommità del Monte Beverone, si inizia a perdere quota sempre su asfaltata, che si segue a sinistra in discesa (segnavia carente) all'incrocio con la provinciale per Vezzano. Alcuni tornanti e, dopo 25' da S. Antonio, si giunge al borgo caratteristico di San Venerio (149), che si attraversa tra viuzze lastricate, archivolti ed edifici in sasso.
Oltrepassate le ultime case della frazione la crosa lambisce nuovamente l'asfaltata, che tuttavia si deve lasciare a sinistra, proseguendo dritto su uno stradello infrascato nei pressi di una rimessa (segnavia carente). Poco oltre la traccia lastricata torna sicura e, fiancheggiando orti, siepi e pollai, conduce in 15' di falsopiano da S. Venerio all'abitato di Carozzo (157), più rimaneggiato tanto negli edifici quanto nell'asfaltatura delle crose interne.
Usciti dal paese si riguadagna verso destra la carrabile, seguendola per circa 1 km fino alle porte di Buonviaggio (115), dove si taglia a sinistra per via Vespucci ritrovando la provinciale a poche decine di metri dal punto d'arrivo della tappa, il Santuario della Madonna di Buonviaggio lungo la SP330 per La Spezia (15' da Carozzo). Proprio di fronte si trova la fermata del bus per il capoluogo: ai giardini di via Chiodo prendiamo la coincidenza per Lerici, scendendo al lido della Venere Azzurra per un bagno ristoratore. Un'oretta in spiaggia e, sempre in autobus, raggiungiamo La Serra, dove ci aspetta una gustosa cena a base di molluschi all'annuale Sagra della Lumaca presso il locale circolo ARCI.

Tempo impiegato: 4h 16'
Energia impiegata: 932,5 KCal
Distanza percorsa: 13 km
Dislivello in salita: 515 m.
Dislivello in discesa: 579 m.

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Lerici e Golfo della Spezia da Narbostro676 visite
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La Fornace, cava d'argilla207 visite
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Passo della Cisterna595 visite
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Bivio Forte Canarbino (AVG/1d)232 visite
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