Inizio > Escursioni > Anello di Portonovo (AN), 18 settembre 2008

Nel Parco del Conero, settembre 2008

Innamorati come siamo del Parco delle 5 Terre, era quasi inevitabile che scegliessimo come meta per le vacanze estive un altro parco naturale caratterizzato da colli a picco sul mare, macchia mediterranea, coltivazioni a vigneti ed oliveti, borghi marinari ed agricoli con le relative specificità culturali ed enogastronomiche.
Il Parco del Conero, a fronte di dislivelli escursionistici modesti (un unico monte alto soli 572 metri), rispetto alle 5 Terre presenta un gran numero di borghi fortificati, ciascuno dotato di una propria orgogliosa autonomia urbanistica e culturale, spesso derivante da una storia di scontri con quelli vicini. Senza tralasciare gli insediamenti preistorici, greci e romani, con importantissimi lasciti archelogici ed artistici, e l'influenza secolare del papato, evidente nei fasti dell'edilizia sacra di cui il Santuario di Loreto è l'esempio più celebre. Un ambiente, dunque, variegato sotto molti aspetti, che abbiamo visitato in più tappe nel corso di una settimana molto intensa: Ancona, Numana, Camerano, San Lorenzo ed il monte Colombo, il sentiero delle Due sorelle, Sirolo, l'anello di Portonovo, Loreto, la traversata del Conero, Osimo, il sentiero dei Sassi neri.
Il tutto facendo base in un grazioso appartamentino affittato a Marcelli, dove Emanuela si è esibita - complice anche il tempo incerto - in magnifiche interpretazioni della cucina locale, rigorosamente a base di pesce fresco acquistato alla pescheria del porto di Numana.

Dettagli escursione

Da Sirolo si segue la SP1 del Conero in direzione Ancona per circa 9 km, superando Massignana; giunti in località Poggio si svolta a destra per Portonovo (7 m.), che si raggiunge dopo circa 2 km di ripida e tortuosa discesa. Lasciamo l'auto nell'ampio posteggio situato dopo pochi metri di salita, svoltando a destra alla rotonda da cui si accede all'abitato.
L'itinerario, segnalato mediante i consueti paletti indicatori del Parco con il segnavia 9, inizia proprio dalla suddetta rotonda, scendendo a sinistra verso il porto; dopo pochi metri di sentiero, si segue l'asfaltata per un breve tratto, svoltando infine a sinistra su un viottolo che costeggia il Lago Grande in vista dell'ingresso dell'Hotel Fortino Napoleonico.
Contempliamo, ben coadiuvati da puntuali pannelli illustrativi, il sorprendente e variegato habitat palustre del laghetto situato a pochi metri dalla costa, giungendo in breve al molo. Dopo qualche incertezza circa la direzione da prendere, attraversato un parcheggio scorgiamo un segnavia del Parco che indica di proseguire a destra lungo la costa; pochi metri e la vista si apre sul prospetto a mare dell'ottocentesco Fortino napoleonico, che rasentiamo fino a risalire nella macchia verso l'interno, attraversando un'amena area attrezzata. In breve il sentiero spiana, conducendo alla settecentesca Torre di Guardia (o De Bosis, dal nome del poeta che a inizio '900 l'acquistò facendone la propria residenza); lo si abbandona peraltro subito dopo, scendendo alla spiaggia detta appunto della Torre.

Procediamo sulla battigia contemplando le evoluzioni dei numerosi surfisti e zigzagando tra le canne apprestate dai pescatori, con alcuni blocchi di cemento quale unica difficoltà da superare, fino a raggiungere la chiesa romanica di Santa Maria in Portonovo, unica superstite dell'originario monastero benedettino distrutto dai turchi nel 1558 e poi definitivamente spogliato dai soldati francesi per realizzare il vicino fortino, che si erge pochi metri a picco sulla spiaggia. Purtroppo, essendo ormai inglobata in un lussuoso complesso residenziale, è aperta e visitabile solo in orari ben precisi e - specie fuori dall'alta stagione - limitati, risultando attualmente chiusa; il che, oltretutto, ci rende impossibile proseguire l'anello, obbligandoci a tornare indietro alla Torre di Guardia per poi ritrovare il segnavia passando per la viabilità ordinaria, che si snoda all'interno tra la macchia. Prima, però, decidiamo di proseguire oltre lungo la battigia, raggiungendo la selvaggia spiaggia detta della Vela (dal nome dello scoglio che la chiude verso sud), dove consumiamo il nostro frugale pranzo al sacco e ci godiamo - benchè frustati dal vento - lo spettacolo e la pace del mare mosso.

Ritrovato il segnavia in prossimità del Lago Profondo (stessa genesi e caratteristiche del Lago Grande), torniamo al punto di partenza per comoda carrareccia ai margini di una zona in passato sede di attività estrattive, come evidenzia il toponimo Le Cave. E poichè il sole sembra aver avuto la meglio sulle nubi, ed il vento essersi calmato, ci dirigiamo presso la spiaggia del molo - la più protetta e meglio attrezzata dal punto di vista turistico-balneare - dove ci godiamo qualche ora di relax.

 

Distanza percorsa: 6,89 km
Tempo impiegato: 1h 27'
Energia impiegata: 531,3 KCal

 

Cartografia:
Parco del Conero - Carta escursionistica scala 1:20.000,
Ente Parco Regionale del Conero, 2007

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Mappa percorso284 visite
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Lago Grande198 visite
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Fortino napoleonico183 visite
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Spiaggia di Mezzavalle dalla spiaggia della Torre182 visite
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Torre di guardia o De Bosis180 visite
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Spiaggia della Torre187 visite
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Spiaggia della Vela194 visite
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Chiesa di Santa Maria in Portonovo189 visite
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Farfalla nei pressi del Lago Grande180 visite
     
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