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Nel Parco del Conero, settembre 2008 | |
Innamorati come siamo del Parco delle 5 Terre, era quasi inevitabile che scegliessimo come meta per le vacanze estive un altro parco naturale caratterizzato da colli a picco sul mare, macchia mediterranea, coltivazioni a vigneti ed oliveti, borghi marinari ed agricoli con le relative specificità culturali ed enogastronomiche. |
Dettagli escursione | |
Da Sirolo si segue la SP1 del Conero in direzione Ancona per circa 9 km, superando Massignana; giunti in località Poggio si svolta a destra per Portonovo (7 m.), che si raggiunge dopo circa 2 km di ripida e tortuosa discesa. Lasciamo l'auto nell'ampio posteggio situato dopo pochi metri di salita, svoltando a destra alla rotonda da cui si accede all'abitato. Procediamo sulla battigia contemplando le evoluzioni dei numerosi surfisti e zigzagando tra le canne apprestate dai pescatori, con alcuni blocchi di cemento quale unica difficoltà da superare, fino a raggiungere la chiesa romanica di Santa Maria in Portonovo, unica superstite dell'originario monastero benedettino distrutto dai turchi nel 1558 e poi definitivamente spogliato dai soldati francesi per realizzare il vicino fortino, che si erge pochi metri a picco sulla spiaggia. Purtroppo, essendo ormai inglobata in un lussuoso complesso residenziale, è aperta e visitabile solo in orari ben precisi e - specie fuori dall'alta stagione - limitati, risultando attualmente chiusa; il che, oltretutto, ci rende impossibile proseguire l'anello, obbligandoci a tornare indietro alla Torre di Guardia per poi ritrovare il segnavia passando per la viabilità ordinaria, che si snoda all'interno tra la macchia. Prima, però, decidiamo di proseguire oltre lungo la battigia, raggiungendo la selvaggia spiaggia detta della Vela (dal nome dello scoglio che la chiude verso sud), dove consumiamo il nostro frugale pranzo al sacco e ci godiamo - benchè frustati dal vento - lo spettacolo e la pace del mare mosso. Ritrovato il segnavia in prossimità del Lago Profondo (stessa genesi e caratteristiche del Lago Grande), torniamo al punto di partenza per comoda carrareccia ai margini di una zona in passato sede di attività estrattive, come evidenzia il toponimo Le Cave. E poichè il sole sembra aver avuto la meglio sulle nubi, ed il vento essersi calmato, ci dirigiamo presso la spiaggia del molo - la più protetta e meglio attrezzata dal punto di vista turistico-balneare - dove ci godiamo qualche ora di relax.
Distanza percorsa: 6,89 km
Cartografia: |